La questione
della morte

Un seminario del Consiglio Nazionale delle Ricerche rilancia il ruolo della bioetica come luogo di incontro naturale tra le due culture: l’umanistica e la scientifica

La questione della morte è oggi questione che impegna fondamentalmente la bioetica, una scienza ibrida fin dal suo nascere, perché, chiamata tra l’altro a pronunciarsi sulle linee di confine del bios umano, non può che ingaggiare saperi diversi: medicina, biologia, diritto, filosofia, teologia. Si è parlato recentemente della bioetica come del luogo di “confluenza” di saperi scientifici e saperi umanistici, il luogo in cui si può e si deve superare la separazione tra le “due culture”, quella diagnosticata da Snow in un testo pubblicato nel 1959. Tuttavia i punti di confluenza restano incerti e problematici, soprattutto perché estremamente problematiche sono le questioni sulle quali la bioetica è chiamata a pronunciarsi; si tratta infatti, sempre, di zone oscure, casi limite che costringono tutte le discipline a forzare i propri confini, a porsi domande completamente nuove.

Nell’incontro che si terrà il prossimo 24 ottobre a Napoli, presso l’Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno del Consiglio Nazionale delle Ricerche, si discuterà di Saperi al limite. La questione della morte tra filosofia e neuroscienze.

Si affronterà quindi proprio uno dei nodi problematici relativi all’intervento di saperi diversi su questioni nevralgiche della bioetica – in questo caso la questione della morte – ma lo si farà percorrendo quello che Platone chiamava «il giro più lungo» della filosofia.

Infatti Emilia D’Antuono, che ha profonda conoscenza della riflessione bioetica e riveste ruoli importanti nell’ambito della ricerca bioetica – è direttrice del seminario permanente “Etica, bioetica, cittadinanza”, coordinatrice del curriculum di bioetica del dottorato in Scienze filosofiche dell’Università di Napoli, componente della Commissione per l’etica della ricerca e la bioetica del CNR – sposterà l’attenzione, nel suo intervento, sull’ampia e plurisecolare riflessione filosofica intorno alla morte.

Rosangela Barcaro, dottore di ricerca in bioetica, ha pubblicato molti studi sul dibattito intorno alla morte cerebrale, e al concetto di morte cerebrale dedicherà il suo intervento, concentrandosi però sui margini problematici della sua “definizione”, sui limiti dei saperi chiamati a concorrervi, infine sulla difettosa “confluenza” di questi stessi saperi.

22 ottobre 2014

Particolare di "Tête d`une femme morte" (1902) di Pablo Picasso

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