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L'Orma,
una scommessa editoriale
per contribuire
al cambiamento
del Paese

L'Orma Editore è una nuovissima casa editrice con sede a Roma, che ha iniziato le sue attività nell'autunno scorso. Già nel nome, la casa editrice porta l'"impronta" dei due giovani editori, Lorenzo Flabbi e Marco Federici Solari; "L'Orma" nasce, infatti, dalla fusione dei due nomi di battesimo abbreviati: "Lor" (per Lorenzo) e "Ma" (per Marco).

Marco Federici Solari, che cosa ha spinto lei e il suo socio Lorenzo Flabbi a fondare una nuova casa editrice in un momento di così grave crisi economica?
«I primi libri sono usciti lo scorso 4 ottobre, ma il progetto ha naturalmente radici più lontane. Nasce quasi due anni fa, durante un'esperienza di vita all'estero, in particolare a Berlino, che condividevo con Lorenzo Flabbi. L'idea è scaturita, oltre che da un desiderio che ci portavamo dietro da molto tempo, dalla consapevolezza che la letteratura francese e quella tedesca non sono rappresentate in Italia come e quanto potrebbero. Ci sono molti libri importanti di queste letterature così vivaci che stentano ad arrivare o non arrivano proprio nel nostro Paese. La crisi non è solo un fatto negativo, ma va vista anche come l'inizio di un possibile cambiamento. Si aprono degli spazi nuovi; siamo una casa editrice esordiente, che viene distribuita dal primo distributore italiano, Messaggerie Libri: questo fatto probabilmente qualche anno fa non sarebbe stato possibile e si deve proprio alla crisi, che potrà anche segnare un'inversione di tendenza rispetto a un quindicennio in cui la cultura è stata considerata più un disvalore che un valore, almeno in alcuni ambienti di questo Paese. La nostra scommessa nasce, quindi, dalla convinzione che le cose possano cominciare a cambiare e che possiamo in qualche modo contribuire al cambiamento».

Quale è in concreto il contributo che intendete dare?
«Nel nostro caso, intendiamo produrre libri belli, di alta qualità letteraria, curati con rigore. Io e Lorenzo Flabbi veniamo dal mondo accademico universitario e da lì portiamo il rigore e la serietà di come si fanno le cose e delle motivazioni per cui si fanno le cose. Accanto a questo, pensiamo di poter apportare qualche idea innovativa. La nostra cultura non può più permettersi di essere snob: deve continuare a svecchiarsi. Perciò, proponiamo, per esempio, una collana di Pacchetti, di "libri cartolina" pronti da spedire, che, porta con sé anche l'idea ambiziosa di rappresentare quattro grandi autori, come Baudelaire, Gramsci, Nietzsche e Leopardi, al di fuori dei loro stereotipi. Di Nietzsche, il pensatore dinamitardo della volontà di potenza, il filosofo meno platonico della storia, pubblichiamo alcune lettere d'amore dove si rivela un amante molto tenero, goffo e suo malgrado anche molto platonico. Di Leopardi, che la volgata ottocentesca e la scuola ci hanno presentato come il cantore dell'infelicità perché infelice e pessimista in prima persona, pubblichiamo delle lettere in cui parla di felicità e si rivela un amico e un ottimo consolatore, un uomo molto attaccato alla vita. Nel nostro piccolo, con qualche idea che ci sembra buona, con libri che ci sembrano ineludibili e che non sono conosciuti in Italia, riteniamo di potere contribuire a vivificare il dibattito culturale del nostro Paese».

Su quali settori punterete?
«Siamo esperti di letteratura francese e tedesca anche per trascorsi accademici. Quindi, abbiamo deciso di puntare su ciò che conosciamo meglio. La nostra collana di punta si chiama "Kreuzville", che è una fusione tra il nome del quartiere Kreuzberg di Berlino e quello del quartiere Belleville di Parigi, luoghi che rappresentano quell'Europa a cui vogliamo dare voce, che oggi è fatta da chiese del Rinascimento al cui fianco sorgono botteghe dove si vende il kebab, frequentate da studenti dell'Erasmus: questa pluralità di tempi, di voci e di identità che si sovrappongono rappresenta molto più la Berlino di oggi rispetto alla signora di Charlottenburg, la cui famiglia vive a Berlino da dodici generazioni ma che non ha più un rapporto vivo e vitale con la città in cui abita. Accanto a questi progetti di letteratura contemporanea con una specificità franco-tedesca, la nostra casa editrice ha l'ambizione di puntare al recupero e allo studio di grandi autori del passato. Un'altra collana, intitolata "Omnia", sarà dedicata a Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, questo grande della letteratura fantastica ottocentesca, di cui vorremmo pubblicare le opere in dieci volumi nei prossimi cinque anni. Il progetto è quello di "imporre" Hoffmann con una traduzione nuova, note nuove e un sistema di apparati innovativi che tenga presente le innovazioni tecnologiche e le mappe concettuali che Internet rende possibili, presentando nel contempo lo stato dell'arte della critica italiana e internazionale su questo autore: la nostra ambizione è quella di pubblicare una collana che per gli anni a venire possa essere considerata l'edizione di riferimento delle opere di Hoffmann».

Lorenzo Flabbi, nel cassetto avete anche il progetto di dar vita a una collana di divulgazione scientifica...
«Io e Marco Federici Solari, pur essendo uomini di lettere, siamo anche forti lettori di divulgazione scientifica. Così, quando stavamo partorendo il progetto "L'Orma", ci siamo convinti che prima o poi avremmo fatto anche una collana di divulgazione scientifica. Al momento, la collana è nel novero dei desideri; non abbiamo ancora una progettazione editoriale concreta in questa direzione, ma tra qualche tempo, quando la fisionomia della casa editrice sarà definita, apriremo certamente alla divulgazione scientifica, perché riteniamo che sia uno dei modi più interessanti per fare oggi cultura. Pensiamo a un tema come quello delle cellule staminali, sul quale gli italiani furono chiamati a esprimersi nel 2005 attraverso un referendum: come ricorderete, si votò poco e male, a causa di un approccio molto ideologico alla questione. Ma se le cose le conosci, non solo non le temi, ma ti interessano, perché la scienza è una fucina inesauribile, è forse la cosa più spettacolare del nostro presente. Viviamo tutti i giorni la rivoluzione tecnologica, ma i temi della ricerca scientifica ci toccano da vicino e più sono diffusi più la vita delle persone diventa più ricca e più bella».

Francesco M. Cardarelli
21 dicembre 2012





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