La sfida delle “terre alte”
per la rinascita del Paese

Il volume Gli archivi e la montagna del Consiglio Nazionale delle Ricerche documenta un ambito multiforme e molto ricco di studi e sollecita nuovi percorsi di ricerca e di confronto interdisciplinare di cui l’Italia ha più che mai bisogno

copertina
In copertina:
Vittorio Sella, Cervino dalla vetta del Breithorn,
5 giugno 1881
(Courtesy of Fondazione Sella, Biella)
GLI ARCHIVI E LA MONTAGNA
Scritti in onore di Paolo De Gasperis

a cura di Francesco M. Cardarelli e Maurizio Gentilini Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche, 2014
Collana: Documentalia, n. 7
pp. 686 + 32 tavole illustrate
ISBN 978-88-906334-6-1
37 euro

Con il volume Gli archivi e la montagna. Scritti in onore di Paolo De Gasperis, la collana “Documentalia” del Consiglio Nazionale delle Ricerche intende proporre un itinerario di studio inedito e “aperto”, con l’obiettivo di realizzare uno strumento utile alla conoscenza e alla divulgazione del patrimonio archivistico e documentario custodito dalle maggiori istituzioni italiane interessate alla montagna, con approfondimenti sui loro progetti di ricerca e sulla cultura della montagna più in generale.
Archivi e documenti prodotti dall’uomo nel suo rapporto con la montagna, vissuta, percorsa e salita con intenti scientifici, culturali, sportivi, esistenziali: fonti utili a indagare con metodo scientifico tali legami e a impostare ulteriori approfondimenti e itinerari di ricerca.

Per acquistare il volume, si consulti il sito www.edizioni.cnr.it.

Video della presentazione 
presso la Biblioteca Centrale "Guglielmo Marconi",
Consiglio Nazionale delle Ricerche - Roma

 

 

Le montagne, riconosciute dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e dai maggiori organismi internazionali come risorsa globale ed essenziale per l’umanità e per il pianeta, costituiscono, ove presenti, gli architravi delle politiche di crescita ecosostenibile.
Tuttavia, nel nostro Paese, sebbene occupino una porzione significativa del territorio, non hanno ancora trovato quell’auspicata attenzione politico-gestionale che ne dispieghi il potenziale strategico.
Le montagne sono articolati e delicati ecosistemi, contenitori di biodiversità, energie, risorse fisiche e culturali. Pertanto, oltre a essere vissute, tutelate e valorizzate, andrebbero conosciute e studiate più approfonditamente, in quanto laboratori naturali straordinari, nonché millenari custodi e archivi di reperti, informazioni e racconti.
Simbolicamente le montagne rimandano all’idea dell’accumulo, della sedimentazione, della rielaborazione di materiali e conoscenze, ma anche a un limite da valicare, all’opportunità di scoprire orizzonti più vasti, oltre a rappresentare immaginari e immaginifici punti di contatto con il cielo e la divinità o singolari strumenti a disposizione della scienza.
Ad esempio, fu anche grazie alle montagne, quelle della Luna, osservate con il cannocchiale e alle variazioni di ombra determinate dal Sole, che Galileo Galilei poté dimostrare la correttezza dell’ipotesi eliocentrica copernicana e concorrere a sgretolare le certezze aristotelico-tolemaiche, aprendo alla nuova scienza. Le montagne sono degli “agenti provocatori” che sollecitano curiosità, impegno, dedizione e sfide in ogni tempo, campo e condizione climatica.
Tuttavia, per raccontarle e gestirle come risorse e opportunità, non basta amarle o riconoscerne l’importanza ambientale; occorre possedere cassette ben fornite di attrezzi, sempre più robuste, adeguate e coerenti alle sfide da raccogliere e che le stesse montagne custodiscono, rielaborano, lanciano.
In questo contesto si colloca il volume Gli archivi e la montagna. Scritti in onore di Paolo De Gasperis, che raccoglie oltre trenta contributi, espressione dell’interazione fra saperi positivi, testimonianza viva del vasto spettro di ricerche e interessi sulle “terre alte”, nonché omaggio a Paolo De Gasperis che, oltre a essere un alpinista amante della montagna e delle sue storie, con i suoi studi e il suo lavoro ha concorso alla riorganizzazione della gestione documentale e archivistica del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

I CURATORI

Francesco M. Cardarelli (Roma, 1961). Ha studiato filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa e si è specializzato presso la Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica. Ha svolto attività di ricerca per l’Archivio Segreto Vaticano e per l’Istituto Nazionale della Montagna, poi Ente Italiano della Montagna; attualmente è Primo ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Dopo avere insegnato Valori culturali e socioeconomici della montagna presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, è ora docente di Storia della produzione e della comunicazione scritta presso l’Università degli Studi della Tuscia (Viterbo).
È socio della Società Geografica Italiana, membro del Consiglio scientifico del “Semestrale di Studi e Ricerche di Geografia” e del Comitato editoriale di “Latinitas”. È autore di diverse pubblicazioni nell’ambito dei suoi interessi di studio e di ricerca: la storia culturale e delle idee, l’analisi delle fonti archivistiche e della tradizione testuale, la lessicografia, la storia e la cultura della montagna.

Maurizio Gentilini (Rovereto, 1969). Ha svolto gli studi universitari e di specializzazione a Trento, Mantova e Roma. Archivista e ricercatore, ha lavorato presso l’Archivio Diocesano Tridentino e l’Istituto Luigi Sturzo di Roma. Attualmente presso il Dipartimento Scienze umane e sociali, Patrimonio culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dove è anche responsabile degli archivi.
Parallelamente alla sua principale attività professionale e di ricerca, concentrata sulle discipline e i temi dell’archivistica e della gestione documentale, ha condotto ricerche, coordinato progetti e pubblicato saggi scientifici sulla storia delle biblioteche e degli archivi in età moderna e contemporanea, sulla storia dei partiti politici, del movimento cattolico italiano ed europeo e sulla figura di Alcide De Gasperi, sulla storia dell’emigrazione. Collabora con università, fondazioni e istituzioni culturali, italiane ed europee. Giornalista pubblicista, fa parte di numerosi comitati editoriali e redazioni di riviste scientifiche.

I curatori dell’opera sono due studiosi della montagna: Francesco M. Cardarelli, storico specializzato in archivistica e paleografia che ha portato al CNR l’esperienza maturata all’Ente Italiano della Montagna, e Maurizio Gentilini, archivista responsabile dell’archivio storico dell’Ente.
Entrambi hanno saputo cogliere e declinare nella raccolta dei contributi alcuni obiettivi fissati nell’Accordo quadro sottoscritto tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in funzione del quale il nostro Ente collabora per lo svolgimento di attività già di competenza dell’Ente Italiano della Montagna, soppresso nel 2010.
Tale intesa, poi, grazie all’interesse del Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR, e all’iniziativa del suo Direttore Enrico Brugnoli, ha condotto a nuovi ambiti di ricerca interdisciplinari che coinvolgono, tra l’altro, l’Università degli Studi della Tuscia, in particolare il Laboratorio per le Aree Interne, diretto da Antonio Ciaschi, del Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Comunicazione e del Turismo, che ha promosso la realizzazione di questo volume insieme al Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Gli archivi e la montagna, oltre a documentare e fotografare un ambito molto interessante di studi e ricerche, si propone come indispensabile guida alle fonti documentarie e ai fondi archivistici dei protagonisti della storia della montagna e delle maggiori istituzioni nazionali: da Quintino Sella ad Ardito Desio a Mario Rigoni Stern; dagli archivi del Club Alpino Italiano a quelli della Società degli Alpinisti Tridentini o della Fondazione Giovanni Angelini, fino alle ricerche promosse dal Comitato Glaciologico Italiano e a quelle dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del CNR o della Società Geografica Italiana.
È un lavoro ricco, articolato e ragionato che apre e sollecita nuovi percorsi di ricerca e di confronto interdisciplinare.
L’augurio è che, in sintonia con il titolo, negli archivi della montagna si possano trovare contributi decisivi per una rinascita culturale, ambientale e produttiva di cui l’Italia necessita, intrecciando tradizione e innovazione, ma soprattutto coniugando la verticalità del territorio con l’orizzontalità delle relazioni umane e sociali.

Luigi Nicolais

IL DEDICATARIO


Paolo De Gasperis (Roma, 1948). Dopo la laurea in Fisica all’Università di Roma “La Sapienza” e un periodo dedicato alla ricerca pura e sperimentale nel campo delle microonde e delle onde magnetostatiche, entra al Consiglio Nazionale delle Ricerche, dove – nel corso degli anni – dirige l’Istituto di Elettronica dello Stato Solido, il Laboratorio Sensori e Microsistemi e la sede di Roma dell’Istituto di Microelettronica. Nel contempo, svolge attività di ricerca e coordina progetti internazionali, soprattutto negli Stati Uniti d’America e in India.
Nel 2001 passa al Dipartimento per le Attività Scientifiche e Tecnologiche del CNR e dal 2005 al 2013, presso la Direzione generale, organizza e dirige il Servizio per la Gestione informatica dei Documenti, dei Flussi documentali e degli Archivi. Notevole e autorevole la sua produzione scientifica e brevettuale negli ambiti di ricerca a lui cari, affiancati da alcuni prestigiosi riconoscimenti internazionali, come il “Descartes Prize”, conferito dalla Commissione Europea nel 2002.
Fuori dall’ambito scientifico e professionale, coltiva con passione, dedizione e ottimi risultati la pratica dell’alpinismo. Un approccio alla montagna rispettoso della storia e aperto ai nuovi orizzonti dell’arrampicata, realizzato con uno stile sobrio e riservato, rigorosamente – secondo la lezione di Albert Frederick Mummery – by fair means, nel solco della tradizione e fedele ai valori del grande alpinismo dilettantistico, si traduce in una carriera prestigiosa, segnata da salite di grande livello, con una particolare predilezione per l’area dolomitica e per il calcare del gruppo delle Pale di San Martino.
GLI AUTORI

Anna Angelini
Quinto Antonelli
Aldo Audisio
Carlo Baroni
Enrico Bernieri
Daniela Caffaratto
Marco Carassi
Francesco M. Cardarelli
Marta Chiarle
Antonio Ciaschi
Pietro Crivellaro
Alessandro de Bertolini
Riccardo Decarli
Maria Emanuela Desio
Gino De Vecchis
Giuseppe Ferrandi
Gianni Gentilini
Maurizio Gentilini
Alessia A. Glielmi
Franco Godone
Riccardo Gualdo
Roberto Guarasci
Veronica Lisino
Fabio Luino
Valter Maggi
Ivan Marchesini
Margherita Martelli
Silvia Metzeltin
Silvia Miscellaneo
Stefano Morosini
Giovanni Mortara
Carla Nicola
Guido Nigrelli
Giovanni Paoloni
Aurora Pasqua
Alessandro Pastore
Daniela Pera
Olga Petrucci
Ugo Pistoia
Maria Procino
Alessandra Ravelli
Paola Salvati
Lodovico Sella
Laura Turconi

27 maggio 2015

Nella foto la copertina del volume sopra una immagine del gruppo delle Pale di San Martino nelle Dolomiti (foto di Maurizio Gentilini).

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